Non c'è cosa peggiore di un allenatore che guida una squadra e ne ha in testa a un'altra. Aurelio De Laurentiis lo sa e forse per questo ha allentato la presa sul futuro di Mazzarri. La settimana scorsa, in occasione dell'assemblea di Lega, il patron del Napoli aveva posto il veto sul passaggio del tecnico alla Juventus il prossimo anno: "Se sono interessati ripassino nel 2016, alla scadenza del contratto". Frase a cui non ha voluto replicare l'artefice del miracolo Napoli nella conferenza della vigilia con il Parma, concentrando pensieri ed energie solo sul campionato. La vicenda, però, è tutt'altro che chiusa perché il presidente ci è tornato a sorpresa proprio nelle ultime ore. L'inflessibile out out ha lasciato posto a dichiarazioni più concilianti. Se Mazzarri non dovesse trovare più stimoli a Napoli, potrebbe accasarsi altrove. In realtà tra i due esiste un progetto a lungo termine, per raggiungere obiettivi di prestigio nell'immediato e inaugurare un ciclo vincente nel futuro. I giocatori e la piazza amano l'allenatore che li ha portati a livelli impensati. Il divorzio però non sarebbe uno scenario fantascientifico. De Laurentiis ha già detto di avere già alcune idee interessanti per giugno, mentre Mazzarri è allettato dall'idea di un grande club. La resistenza più dura da abbattere, semmai, sarebbe quella di Beppe Marotta. Il rapporto con il tecnico si è guastato nell'ultimo anno in comune alla Sampdoria. Non è un mistero, poi, che il dg juventino preferisca Luciano Spalletti, più gestibile del vulcanico collega. Ma prima di guardare troppo in avanti, Mazzarri deve concludere i lavori i corso. Lo stop inatteso del Milan a San Siro, e la vittoria contro il Parma rimettono i partenopei in corsa per il sogno tricolore. Il prossimo turno prevede la sfida con il Cagliari. La Juventus può attendere, i tre punti contro Donandoni no.
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